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Le Langhe, Patrimonio di grandi vini

Le Langhe sono diventate Patrimonio Unesco dell’Umanità per diversi motivi. Uno, o più di uno, è legato alla particolarità del suo territorio. Colline disegnate da vigneti che si perdono all’orizzonte come a disegnare un quadro, specchio di una natura capace di donare grandi vini, grazie alla mano dell’uomo. Ma il vero segreto delle Langhe è nella caratteristiche del suo terreno che, in base alla presenza di determinati minerali, è adatta alle colture di vitigni specifici. E così si parla della zona del Moscato d’Asti, di quelle del Barolo, del Barbera d’Asti, del Dolcetto…

Le diverse percentuali di combinazione tra argille, marne calcaree, marne bluastre, tufo, sabbie e gessi solfiferi negli strati del sottosuolo regalano vini di eccellente struttura, finezza ed eleganza.

Le “terre bianche” delle Langhe derivano dal ritiro del Mare Padano (16 milioni di anni fa) ed il suolo compatto e solido ha avuto origine nel Miocene (15 milioni di anni fa).

La produzione di vini pregiati fa parte di un contesto che include anche la grande cultura. Basti citare gli scrittori Giuseppe Fenoglio e Cesare Pavese, capaci di raccontare la gente di Langa, le loro speranze, le loro paure, in una parola, la loro vita.

Ogni paese delle Langhe ha una sua lunga storia, fin dall’epoca romana: Alba, la capitale delle Langhe, era un importante centro strategico e commerciale con Pollenzo e Bene Vagienna. E, nel periodo medioevale, i diversi paesi erano difesi da imponenti castelli che i turisti possono visitare ancora oggi.

Le Langhe sono anche eccellenza gastronomica: tartufo bianco d’Alba, la cucina tradizione a base di pasta fresca (tajarin, ravioli al plin), secondi piatti di carne (arrosto, bollito) e dolci dalle antiche ricette (bonet al cioccolato, le chiacchere). 

Le Langhe racchiudono secoli di vita quotidiana, resa attuale dalla vivacità di una popolazione capace di offrire al turista diverse chiavi di lettura di questo territorio Patrimonio Unesco dell’Umanità.